Descrizione
Tra gli incontri della seconda giornata di LuBeC 2017 ha suscitato interesse il confronto tra le città candidate a Capitale della Cultura Italiana 2020. L'introduzione è stata affidata a Leila Nista, Project Manager MiBACT – Focus Point Capitali Europee della Cultura – Ufficio Capitali Italiane della Cultura, che ha definito la Rete delle Città della Cultura "una grande occasione di condivisione e confronto per migliorare le capacità creative e di progettazione di quelle città che rappresentano l'eccellenza italiana".
Un dialogo di esperienze e prospettive tra i rappresentanti della Rete delle Città della Cultura ed esponenti delle città candidate a Capitale Italiana della Cultura 2020. Tra questi il Sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, che ha illustrato il programma della città e della rinascita territoriale legata alla cultura. "La ricchezza del nostro patrimonio archeologico - ha aggiunto - sarà la leva sociale della nostra città. Questa candidatura è motivo di grande orgoglio territoriale e motivo di propositivo confronto tra la nostra popolazione".
L'altra pretendente siciliana è Messina, per cui Federico Alagna, Assessore alla Cultura, ha parlato di "candidatura attraverso il coinvolgimento diffuso della città e della popolazione". Roberto Cantagalli, Dirigente Turismo e Cultura del Comune di Comacchio, ed Elena Piastra, Vicesindaco di Settimo Torinese, hanno condiviso l'esperienza della Candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2018, indicando "coraggio e partecipazione" come parole chiave dei loro percorsi.
Tra le Candidate per il 2020 anche piccole realtà, come quella di Telese Terme, che Giovanni Liverini, Consigliere Delegato alla Cultura, ha definito "una bellissima sfida per una cittadina ridotta nelle dimensioni, ma grande nell'orgoglio e nell'identità".
Così come la Magnifica Comunità di Cadore, che punta sulla promozione del turismo culturale di montagna, o Pietrasanta, che nel dossier si presenta come candidata a Capitale della (S)Cultura, con chiaro riferimento alla specialità artistica della casa.
Interessante anche il dossier di Parma, che Michele Guerra, Assessore alla Cultura, ha definito come "il progetto di tutta la città. Un'oppportunità concreta per dimostrare la forza del nostro comparto e valorizzare i nuovi distretti socio-culturali".
Decise e articolate anche le candidature di Cuneo, Merano e Nuoro, che presentano programmi strutturati e possono vantare una storia secolare alle spalle, così come Vibo Valentia, rappresentata dall'Assessore Silvia Riga, che intende aprire le proprie porte sulla città e sul Mediterraneo a un turismo consapevole ed esperienziale, ma anche rendere partecipi gli stessi cittadini..
Trentuno le città candidate, entro gennaio sarà comunicato il nome della Capitale Italiana della Cultura 2020.
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Ultimo aggiornamento: 20 marzo 2024, 16:32