Descrizione
Al via l’attività di monitoraggio suoli e prodotti orticoli estivi da parte dell'Università di Bologna e dell’Azienda Usl Nord Ovest.
38 gli orti domestici sotto la lente di ingrandimento ubicati nell’area tra Valdicastello ed il Pollino e più precisamente tra via Valdicastello, via Goito, via del Pizzetto, via Regnalla, via Padule, via dello Stivale, via del Pagliaio, via Marchetti, via Baccatoio, via delle Colmate, via Arginvecchio, via Traversagna, via Marinella e via Padule.
Si tratta della seconda fase dell’attività di campionamenti sugli ortaggi richiesta dal Comune di Pietrasanta dopo quella che aveva interessato i prodotti agricoli invernali prelevati in orti coltivati i cui risultati erano stati presentati lo scorso marzo in occasione di un’assemblea pubblica. Lo studio è stato interamente finanziato con risorse del Comune di Pietrasanta per un importo di poco più di 20mila euro e rappresenta una risposta concreta alle istanze della cittadinanza, che richiedeva chiarimenti in merito al consumo di ortaggi nelle zone attenzionate dopo la vicenda tallio.
“L’obiettivo dello studio – spiga Simone Tartarini, Assessore all’Ambiente - è quello di capire il grado di contaminazione del suolo e se sia possibile coltivare ortaggi nei terreni lungo il corso del torrente Baccatoio a monte della via Sarzanese fino alla frazione di Valdicastello e nella piana di conoide di parte della frazione del Pollino al confine con il Comune di Camaiore. La prima parte di studio, che si è concentrata sulle produzioni agricole invernali, è stata molto positiva e ci ha permesso individuare e capire che alcuni dei prodotti maggiormente coltivati come salvia, rape, cavoli, finocchio, cime di rapa, bietola, e quelli che più in generale appartengono alla famiglia delle brassicacee, hanno una particolare tendenza all’assorbimento dei metalli. Questo ulteriore approfondimento che rientra ovviamente nelle numerose azioni ed attività che la nostra amministrazione ha messo in campo in questi 24 mesi ci permette di completare lo studio, diviso appositamente in due stagionalità, invernale ed estiva, ed avere così una visione complessiva relativa ai prodotti coltivati durante tutto l’anno. Al termine dello studio saremo in grado di completare le informazioni e le risposte già date ai cittadini a marzo scorso sulla salute dei nostri ortaggi”.
Lo studio sugli ortaggi corre a fianco del censimento dei pozzi privati. Sui pozzi già censiti dal Comune ASL ha recentemente provveduto a prelevare i campioni e sta rielaborando i risultati attesi in Comune per meglio comprendere i diversi livelli di attingimenti dalla falda acquifera. “Tutte le attività sono state coordinate dalla nostra amministrazione – prosegue Tartarini – e concorrono, unitamente alle intense attività attuate dagli altri soggetti istituzionali tra cui Gaia, Asl ed Arpat, a studiare e risolvere la problematica della presenza del tallio nelle acque. Anche l’ultimo report esposto dai ricercatori del Ministero della Salute ha evidenziato valori sotto la soglia di pericolo per un rischio sanitario ridotto sensibilmente negli ultimi 18 mesi. Segno che la strada che abbiamo tracciato ed imboccato è quella giusta. Continueremo a lavorare per tutelare la salute dei nostri concittadini e dell’ambiente”.
Con una scelta di trasparenza che contraddistingue l’amministrazione comunale di Pietrasanta guidata da Massimo Mallegni lo studio con i risultati è disponile e consultabile online sul sito www.comune.pietrasanta.lu.it insieme a tutta la documentazione relativa alla problematica tallio.
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Ultimo aggiornamento: 20 marzo 2024, 16:31