Descrizione
Il Comune di Pietrasanta partecipa alla rassegna ospitando nell’atrio del Municipio l’opera Remember now
Inaugurazione sabato 19 luglio ore 11;30
Visitabile nei giorni e negli orari di apertura al pubblico della Casa Comunale dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle 13.00.
La rassegna artistica “Con-Tatto. Diciannove96” è promossa dall' associazione Alkedo e realizzata grazie alla collaborazione dei comuni di Forte dei Marmi, Pietrasanta, Seravezza e Stazzema per ricordare, dopo 25 anni, l’avvenimento che cambiò per sempre luoghi e persone: l’alluvione in Versilia.
I 4 comuni della Versilia storica hanno voluto ricordare l’evento sotto forma di una rielaborazione artistica con altrettante mostre/istallazioni site specific", ovvero pensate e create per i luoghi.
Il giorno 18 giugno alle ore 18 entrerà nel vivo la rassegna per ricordare i 25 anni dell’alluvione con l’inaugurazione della mostra presso il Palazzo della Cultura di Cardoso di Stazzema.
Dallo stesso giorno sarà visitabile anche l’istallazione concepita per il comune di Seravezza presso le Scuderie Granducali del complesso di Villa Medicea.
Il giorno 19 giugno sarà la volta di Pietrasanta, presso la casa comunale alle ore 12, che concluderà il ciclo di inaugurazioni iniziate lo scorso 10 giugno a Forte dei Marmi.
Le quattro sedi, corrispondenti ognuna ad un comune, sono state pensate come un’escalation emotiva crescente, dove le installazioni, in maniera differente, permettono all’osservatore di immergersi nell’opera. Le opere mantengono quindi il senso dell’evento di devastazione provocato dall’alluvione del 1996, ma l’immagine restituita al pubblico contribuisce ad una reinterpretazione personale costruttiva e immaginifica.
Lo scopo del progetto di Gennifer Deri e Michele Pardini è di utilizzare la potenza di un evento catastrofico per attivare una connessione con interpersonale; nella prima fase di ricerca si è innescato questo dialogo partecipativo con i testimoni che è andato a sfociare nell’ambiente della mostra, nella seconda fase ogni fruitore sarà attore all’interno dello spazio. Un processo secondo il quale lo spettatore è co-autore con un “con-tatto” che si fa sempre più profondo, che va alla radice epistemologica dell’esistenza, dell’ esserci come coscienza in atto, come presenza di un sentire empatico tra Mente, Corpo e Cuore.
Come sottolinea il curatore Lorenzo Belli “l’intera rassegna è come una finestra temporale sulla tragedia disegnata dai due artisti per mezzo di nuovi media che, attraverso la disarticolazione delle immagini e del suono, interagiscono con l’osservatore trasportandolo in uno nuovo spazio-tempo. La loro ricerca è un vero atto poetico di rielaborazione che ci ricongiunge al passato interrogandoci sulla natura dell’uomo ed il rapporto di questo con l’ambiente.”
Queste le mostre/istallazioni che si troveranno sul territorio fino all’11 luglio 2021:
1) STAZZEMA
Palazetto della Cultura, Cardoso
Piano Terra
Dormant
In questa prima sala viene data una concretezza al ricordo e al vissuto delle testimonianze raccolte in fase di ricerca dove era presente la forza del fiume e la sua irruenza che tutto trasportava a valle. Attraverso un ambiente istallativo e un’opera di video arte si dà forma a questo ricordo ricreando una desolazione e devastazione che è tanto esteriore quanto interiore.
Survivor
Questa opera su alluminio descrive la devastazione dell’ambiente dove è inserito l’elemento umano quasi fosse uno spettatore passivo dell’opera della natura. Quando sembra che non ci sia più speranza per il singolo viene in supporto l’unione interpersonale, l’azione della comunità come avvio di un cammino comune di rinascita.
Primo Piano
L’opera Fleeting Moment nasce nel ricordo del 19 giugno 1996 dove il suolo sembrava non reggere il peso, dove l’acqua portava via l’intero paese di Cardoso e con esso l’innocenza di molte esistenze. L’intera opera si ispira ad un ricordo dell’artista, quando suo nonno ha saputo cogliere l’attimo per fuggire nel bosco e le sensazioni contrastanti di quei momenti dove il semplice gesto della protezione di un’impermeabile e del calore umano l’hanno fatta sentire avvolta, protetta. In questo stato di contatto umano l’artista ritrovò un nuovo equilibrio. L’opera è pensata come un vero e proprio ambiente in cui lo spettatore può muoversi in un percorso obbligato. Entrando nella sala l’osservatore vedrà un enorme figura che grava sulla propria testa e che simboleggia il peso della tragedia, ma subirà anche una fascinazione nel riscoprire la pietra leggera, quasi come trasformata in un diamante di speranza.
Heart-h viene concepita come coronamento dell’intero progetto. Al pari della precedente stanza, l’opera prende la forma di un ambiente che può esser percorso dall’osservatore. L’opera è dedicata a Cardoso, al territorio della Versilia, alla sua popolazione.
Heart significa cuore, ma Earth è anche terra. L’ambiente allude ad un cuore di terra, al cuore di ognuno di noi, alla volontà di rimettersi in gioco e ricostruirsi. L’alluvione generò devastazione ma anche senso di collettività, seppe risvegliare un sentire uma¬no. Per la prima volta nel dopoguerra l’intero territorio versiliese azzerò i conflitti interpersonali, in nome di una grande rinascita. Questo evento toccò il cuore di tutte le persone: fu un “con-tatto”. Significa recuperare un calore che è tipico dell’esser umano, esprime la possibilità che ognuno di noi ha di cambiare, di ricostruire il proprio sé, in termini di una rinascita sia collettiva sia personale. Lo spettatore si immerge in un paesaggio post apocalittico, le sensazioni sono quelle di una catastrofe ma trasposte in una dimensione calda, piacevole: il cuore della terra.
Cava dismessa La Penna, Cardoso
Associate Disorders Questa opera di video arte nasce in onore di tutte quelle persone che non sono sopravvissute e per le quali il domani non si è mai presentato. Se fossero ancora in vita come sarebbe stato il loro ricordo? Cosa avrei ascoltato nelle loro parole? La risposta è: esse stesse sono ricordo della tragedia. Il fulcro dell’opera si incentra proprio sul tentativo di farle rivivere nel presente e far sì che quel “domani mai vissuto” per un istante, per una volta nella vita, esista anche per loro . La proiezione di 10m x 15 m avrà una durata limitata nel tempo di 2 giorni dalle ore 20 alle 21.
2) SERAVEZZA
Scuderie Granducali di Villa Medicea
Land-Escape, significa letteralmente “paesaggio” ma anche “fuga da terra”. L’intera opera vuole riportare alla luce la possibilità di fuga che molti di noi hanno avuto durante l’alluvione, ma allude anche ai diversi punti di vista, ai diversi ricordi che le persone hanno di essa. Le immagini dell’alluvione vengono così in qualche modo attualizzate, rielaborate con uno sguardo nuovo attraverso l’utilizzo di software che permettono di trasformarle anche in qualcosa di altro. L’idea è quella di creare un ambiente in cui l’illusione prospettica è resa reale dall’utilizzo di un unico punto di fuga per tutte le stampe fotografiche che verranno applicate sulle pareti e il pavimento della sala. Il fruitore si muoverà in un percorso attraverso una dimensione frammentata della realtà come fu quella dell’ambiente post alluvione; allo stesso tempo muovendosi nello spazio percepirà sempre se stesso dentro l’immagine grazie al gioco d’illusione percettiva generata. L’intento è anche quello di porre l’osservatore davanti ad immagini che, pur mantenendo il dato informativo e storico dell’alluvione, diano all’osservatore la possibilità di immergersi in un mondo fantastico e piacevole.
3) PIETRASANTA
Casa comunale
L’ opera Remember now è ideata per creare una sorta di piano nel quale le immagini reali dell’alluvione, quindi passate vengono in qualche modo attualizzate, rielaborate con uno sguardo nuovo attraverso l’utilizzo di software che permettono di trasformarle anche in qualcosa di altro. L’intento è quello di porre l’osservatore davanti ad immagini paesaggistiche che se pur mantenendo il dato informativo e storico dell’alluvione, diano all’osservatore la possibilità di immergersi in un mondo fantastico e piacevole. Aprirgli quindi la possibilità di esperire una realtà nuova. L’allestimento si compone di 5/6 cubi di plexiglass della dimensione di 50cm, per un totale complessivo di altezza di 250/300cm retroilluminati.
4) FORTE DEI MARMI
L’opera Remembrance intende rievocare l’alluvione che nel 19 Giugno del 1996 colpì il territorio della Versilia. Cinque triangoli di differenti dimensioni si elevano verso l’alto, uniti tra loro da una struttura di profilati di alluminio imbullonati. La proposta di un’opera frammentata, ma allo stesso tempo unita nella sua struttura, vuole essere il simbolo dell’animo di quei giorni post tragedia. L’animo di quelle persone e di tutto il territorio versiliese fu devastato dalla potenza di quell’acqua, che frammentò molte vite e territori però come in natura il popolo reagì con un’azione uguale e contraria: l’unione fu fortissima, nacque il modello Versilia e l’intero territorio collaborò per anni guidato da uno spirito di comunità.
Gennifer Deri
Si è laureata in pittura alla cattedra di Giovanni Dessì all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Fin da subito si è interessata a letture di neuroscienza, al rapporto tra reale e virtuale, conducendo una ricerca dove, grazie ad un utilizzo sperimentale del mezzo fotografico; riflette sulla possibilità di fornire una nuova visione d'immagine e di spazio in cui l'osservatore possa immergersi ed iniziare così a ri-percepirsi e ri-significarsi come persona. I suoi lavori sono stati esposti in varie esposizioni collettive, fra queste: nel 2017 partecipa alla mostra “Eneganart-Biennale delle Accademie” di cui è la vincitrice di un premio, a Firenze, presso il Refettorio Santa Maria Novella; sempre nel 2017 è la vincitrice del Premio Rotary Club di Carrara. Nel 2018 partecipa inoltre alla mostra “Artifact Prize” presso il Castello di Levizzano a Modena; mentre nel 2019 alla collettiva “Corpi Distanti”, a cura di Marco Signorini presso la Galleria Valeria Lattanzi di Carrara. Nel 2019 è tra i finalisti del Combat Prize, in occasione del quale espone al Museo Giovanni Fattori di Livorno. Nel 2020 partecipa alla collettiva Riphoto, presso Villa Vallero a Rivarolo Canavese e nello stesso anno è tra i finalisti del Malamegi Lab Prize, in occasione del quale espone a galleria Piazza di Pietra 28, Palazzo Ferrini Cini a Roma. Sempre nel 2020 è una dei vincitori di Art Rights Prize , occasione in cui viene premiata da Lorenza Castelli e Denis urti. Nel 2021 ha una pubblicazione sulla rivista d'arte Bruxelles Art Veu. Gennifer Deri ha inoltre esposto il proprio lavoro singolarmente: nel 2017 tiene una mostra dal titolo “Con il corpo l’azione”, a Palazzo della cultura di Cardoso, affronta la tematica della violenza sulle donne; mentre nel 2018 tiene una bi-personale alla Galleria Filarete di Empoli, anno in cui presenta parte del progetto “Riformulazione”, in una personale alla B’art Gallery di Pietrasanta. In questi anni l’artista vince diversi premi tra i quali: nel 2018 , un premio concesso dall’artista Maurizio Cattelan; e della residenza artistica “Michelangelo Reload” presso il Centro di Arti Visive di Pietrasanta.
Michele Pardini aka TERMINAL PLASTIK
Michele Pardini aka TERMINAL PLASTIK è un artista visivo. Si inte¬ressa di intrattenimento e comunicazione attraverso la manipolazio¬ne dell’immagine dal vivo. Lavora sulla scomposizione dell’immagine, del gesto portato fuori dal suo contesto per essere integrato in un altro ed infine riassociato ad una nuova immagine. Immagine soprattutto elettronica e luminosa, con colori primari ed essenziali. I suoi studi artistici sono partiti dalla scultura classica, ma la sua personalità lo ha portato ad evolversi con l’obbiettivo di raccogliere emozioni tramite le nuove tecnologie multimediali. Questo gli ha permesso di spostare con naturalezza i propri disegni a mano libera ed il suo modellato plastico in video creature, animate in un universo fisicamente elettronico. Egli trova ispirazione nelle forme matematiche nascoste nella natura, ar¬monizzando le geometrie attraverso i plug-in come un’estensione delle sue idee e della sua espressività. L’attività di ricerca artistica degli ulti¬mi anni è fluidamente finita nella progettazione di Projection Mapping e nelle scenografie digitali, dove in tempo reale ha potuto far confluire tutte le sue competenze, con l’ambizione di presentare azioni e processi visivi in grado di esporre le dinamiche del mondo contemporaneo unendo alla freddezza del mezzo elettronico il calore dell’emotività umana.
Lorenzo Belli
Lorenzo Belli si laureato in marketing turistico per poi specializzarsi nell’art management. Attualmente è curatore dello spazio espositivo Cappella Marchi di Seravezza, Direttore Scientifico della Casa Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi e Direttore dell'Archivio D'Iorio. Ha ricoperto incarichi dirigenziali per enti pubblici ed è attualmente nel Consiglio della Fondazione CAVP per il Comune di Pietrasanta e Consigliere corrispondente nella Fondazione Nazionale Carlo Collodi. Cura progetti espositivi e didattico-artistici in Italia, Svizzera e Olanda per musei, gallerie, associazioni e fondazioni private. Come project manager ha sviluppato progetti che fondono patrimonio culturale, sociale e l’ ITC, vincendo premi nazionali. È stato docente in corsi e master come presso la Fondazione Campus Studi del Mediterraneo in collaborazione con l'Università di Pisa. È membro della Commissione Case Museo, della Commissione Tecnologie Digitali per i Beni Culturali di ICOM italia e nel Board di DEMHIST - International Committee of house museums.
Associazione Alkedo aps
L’associazione Alkedo è da anni è impegnata a fornire supporto alle diverse realtà presenti sul territorio, motivata dalla consapevolezza del fondamentale ruolo che l’educazione e la formazione hanno come strumenti preventivi e integrati per la diffusione della cultura. Si occupa dell’intreccio tra arti visive e natura, in contesti educativi, formativi e sociali organizzando escursioni, laboratori, soggiorni residenziali e didattici. L’associazione si prefigge di attuare iniziative di informazione e di divulgazione dei fenomeni culturali ed artistici attraverso esposizioni temporanee, iniziative editoriali, convegni, seminari, conferenze e dibattiti. Dal 2007 al 2016 l’associazione Alkedo ha realizzato corsi residenziali di didattica ambientale, landart, fotografia, teatro in collaborazione con istituti scolastici, fondazioni ed enti pubblici. Ha recentemente vinto il bando della regione Toscanaincontemporanea 2019 e i bandi ViviLucca 2019 e 2020 con altrettanti eventi culturali.
A chi è rivolto
A tutta la cittadinanza
Date e orari
17 giu
18
giu
Costo
Gratuito
Luogo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2024, 17:05