Inaugurazione sabato 21 settembre alle ore 18.00 - Sala delle Grasce - Complesso di Sant' Agostino.

23 artisti raccontano il valore della fragilità, una risorsa da tutelare capace di rendere l'essere umano un individuo forte e libero. Si intitola “Elogio della Fragilità” la nuova collettiva dell'Associazione Asart (Artisti Scultori Associati) che con la rassegna annuale “Fragili bellezze” giunge quest'anno alla ottava edizione.

L'inaugurazione della mostra, organizzata in collaborazione con il Comune di Pietrasanta, è in programma sabato 21 settembre (ore 18.00) presso la Sala delle Grasce del Centro Culturale “Luigi Russo” nel centro storico di Pietrasanta.

Presenta la mostra il critico e storico dell'arte Ilario Luperini.

L'esposizione è aperta fino a domenica 13 ottobre: da martedì a venerdì dalle ore 16.30 alle 19.30, il sabato e la domenica dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30.

L'Associazione Asart ogni anno si dedica nella promozione di temi importanti attraverso un poliedrico linguaggio artistico. Quest'anno la chiave di lettura della mostra è esaltazione del valore della fragilità. Un'opera d'arte più è fragile e più è preziosa, per unicità, consistenza e difficoltà di realizzazione. In ugual maniera l'essere umano non deve concepire la fragilità come una condanna bensì come un valore, la forza necessaria per migliorare la propria esistenza e il proprio destino. La fragilità è un valore e una risorsa, e come tale va tutelato e preservato.

Ecco tutti gli artisti coinvolti nel progetto: Enrico Becherelli, Graziano Benedetti, Marco Bianchi, Roberta Bianchi, Marcela Magdalena Bracalenti, Roberta Branchi, Paola Campioni, Daniele Emilio Cinquini, Ferdinando Coppola, Giulia Coppola, Maria Grazia Darco, Paola Magrini, Clara Mallegni, Gianfalco Masini, Alessandra Morescalchi, Maria Vittoria Papini, Patrizia Pianini, Piergiorgio Pistelli, Isabella Scotti, Adriana Tonelli, Venssa Thyes, Vittoria Toccangini e Stefano Carlo Vecoli.

Info anche su www.museodeibozzetti.it

 A tutta la cittadinanza

Gratuito

La mostra sul sito del Museo dei Bozzetti<\/a><\/p>"