Il manifesto di Joseph Sheppard
Il manifesto di Joseph Sheppard
Ultima modifica 27 marzo 2024
Un tradizionalista con un punto di vista umanitario
Joseph Sheppard è nato a Owings Mills, nel Maryland, nel 1930.
Ancora giovane, riceve una borsa di studio di quattro anni per un tirocinio professionale presso l’Istituto d’Arte del Maryland, dove abbraccia immediatamente sia la metodologia che il più ampio punto di vista filosofico dei venerati artisti del XVI e XVII secolo. Durante tutta una prodigiosa carriera durata circa sessant’anni, Sheppard è sempre rimasto un campione d’arte, che si è fedelmente allineato alle sfide e costrizioni del realismo. Il suo entusiasmo, la sua abilità e la sua conoscenza, assieme alla sua impavida opposizione per gli eccessi del modernismo, hanno fatto di Sheppard un difensore di punta dell’arte figurativa tradizionale.
Sheppard ha ricevuto dozzine di premi e commissioni.
Nel 1972 ha completato l’ultimo di sette grandi dipinti murali per l’edificio del Quartiere Generale della Polizia della Città di Baltimora, e nel 1988 ha creato con gran successo una scultura pubblica molto importante – il Memoriale dedicato all’Olocausto di Baltimora, un complesso di figure multiple di 16 piedi, che è allo stesso tempo meraviglioso e raccapricciante. In tempi più recenti, Sheppard è stato onorato dall’invito di dipingere il Papa Benedetto XVI per il Vaticano.
La Filosofia dell’Artista
Ritengo che l’abilità tecnica sia un importante elemento in arte.
Credo che non vi sia oggetto nel non-oggettivo, che il minimo sia meno, che la scultura cianfrusaglia sia cianfrusaglia, e che la forma in pittura sia legata all’illusione delle tre dimensioni.
La mia arte si basa sul ritorno a quelle norme che richiedono la conoscenza della composizione, prospettiva, colore, tridimensionalità della forma, arte del disegno e anatomia.