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Nessuna misura drastica. Pietrasanta scriverà a Camaiore: presenza di contaminanti dal torrente Baccatoio possibile anche a Capezzano Pianore
Nessuna misura drastica. Chi ha un terreno agricolo potrà continuare ancora a coltivarlo, ma non potrà attingere l’acqua dal torrente Baccatoio, come previsto dalla ben nota ordinanza, e dovrà limitare la presenza di alcuni prodotti agricoli nella dieta quotidiana. A scopo precauzionale, e in attesa di nuovi ed ulteriori campionamenti ed analisi, non sarà al momento revocata l’ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua del torrente Baccatoio a scopo irriguo.
“Allo stato attuale non vi sono evidenze di presenza di arsenico, tallio, mercurio, cadmio, bario, nichel, cromo, manganese nelle aree esaminate in concentrazione tali da richiedere l’adozione di un provvedimento drastico di divieto di utilizzo dei suoli per la coltivazione”. E’ la conclusione della relazione presentata da USL Toscana Nord in occasione del tavolo tecnico comunale, riunitosi mercoledì 22 marzo, che ha anticipato i risultati del proprio monitoraggio condotto in parallelo a quello dell’Università di Bologna nei siti utilizzati – una quarantina quelli censiti - per la coltivazione e per alcuni dei prodotti maggiormente coltivati come salvia, rape, cavoli, finocchio, cime di rapa, bietola, prodotti che appartengono alla famiglia delle brassicacee che hanno una particolare tendenza all’assorbimento dei metalli.
Con una scelta di trasparenza che contraddistingue l’amministrazione comunale di Pietrasanta guidata da Massimo Mallegni lo studio con i risultati sarà disponile e consultabile online sul questo sito insieme a tutta la documentazione relativa alla problematica tallio. Lo studio è stato presentato anche in un incontro pubblico alla comunità nel Chiostro di S. Agostino.
In occasione del tavolo tecnico, di cui fanno parte Comune di Pietrasanta, Ausl 12, Università di Bologna e Università di Pisa, Autorità Idrica Toscana, Arpat, Ars, Gaia, Regione Toscana ed i comitati di cittadini del centro storico, di Valdicastello e del Pollino, il Sindaco, Massimo Mallegni, ha deciso di potenziare e intensificare l’attività di censimento dei pozzi e del campionamento delle loro acque per meglio comprendere i diversi livelli di attingimenti dalla falda acquifera e tutelare l’ambiente.
“Faremo immediatamente partire una nuova campagna censimento su tutti i pozzi presenti nell’aree che ci saranno indicate da Università di Bologna e Ausl. E’ possibile – ha spiegato il primo cittadino raccogliendo la richiesta dei comitati e dei componenti del tavolo – che la contaminazione rilevata nel Baccatoio sul lato di Pietrasanta interessi anche una parte dei cittadini di Capezzano Pianore che vivono sul lato sinistro del torrente. Per questa ragione scriverò al Sindaco Alessandro Del Dotto per informarlo dei risultati del monitoraggio e di quanto emerso durante il tavolo. Invito i cittadini che vivono nell’area interesse a prestare attenzione alle indicazioni che abbiamo fornito ai cittadini di Pietrasanta”.
E sulla diffida a Gaia Spa di sostituire le tubazioni delle case dei privati di Valdicastello dove è stata riscontrata la presenza di tallio, il primo cittadino ha anticipato l’esito di un incontro con il gestore idrico: “ho trovato la disponibilità di Gaia ad intervenire. Vedremo come. Il cittadino – ha proseguito - ha subito un danno ed è giusto che sia sanato. L’attenzione della nostra amministrazione è continua. Siamo sopra ed oltre le polemiche da bar. Siamo attenti e vigili rispetto alla salute dei nostri concittadini”.
A illustrare l’esito del monitoraggio è stato il professore Gilmo Vianello dell’Università di Bologna: “Il nostro monitoraggio è andato alla ricerca della presenza di elementi potenzialmente tossici nei suoli e nei vegetali coltivati nei siti individuati. La seconda parte del monitoraggio che sarà effettuata nei prossimi mesi, sempre in collaborazione con Usl Toscana Nord, prevede il monitoraggio di altri vegetali estivi. – ha anticipato Vianello – L’analisi fatta sui suoli evidenzia una concentrazione di elementi nella parte alta del torrente Baccatoio, ed anche in alcuni siti della zona Pollino dove abbiamo rilevato piombo, arsenico in minima quantità e tallio con un livello ben al di sotto della norma di legge. Per quanto riguarda i vegetali nella parte alta del Baccatoio lo studio evidenzia una relazione con il suolo: gli elementi potenzialmente tossici vengono assorbiti dalle brassicacee come il cavolo nero. Nella zona del Pollino ci sono zone in cui i vegetali presentano delle concentrazioni che però non sono correlate con il suolo ma probabilmente con le acque utilizzate per l’irrigazione. C’è da capire se queste acque provengono dal torrente o dai pozzi che saranno oggetto di una successiva indagine”.
E sul futuro delle miniere Vianello ha le idee chiare: “va visto in termini positivi. Laddove le discariche sono state lasciate nelle condizioni naturali pian piano si è riformato il suolo e la vegetazione. Il percorso è quello della rinaturalizzazione. La miniera è un patrimonio turistico che va recuperato. Può diventare un patrimonio importante per la comunità”.
Piena sintonia tra Università di Bologna e Usl: “i dati dei campionamenti – ha illustrato Ida Aragona, Direttrice del Dipartimento di prevenzione Usl Toscana Nordovest - evidenziano in analogia e piena aderenza con i risultati dell’Università di Bologna che alcune specie, in particolare brassicacee, la tendenza ad accumulare elementi tossici come bario, tallio e piombo. Non ci sono però elementi per dare indicazioni per l’emissione di divieti drastici come il divieto di coltivazione. E’ però importante informare la cittadinanza in merito alla necessità di ridurre l’apporto alimentare di queste specie orticole nell’alimentazione quotidiana. Stiamo parlando di specie orticole che hanno una stagionalità e non rappresentano un elemento della dieta quotidiana. Con una adeguata e corretta informazione si può ridurre l’esposizione agli elementi tossici”.
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Ultimo aggiornamento: 20 marzo 2024, 16:30