Descrizione
Il 14% delle violenze erano conosciute da amici, vicini di casa o parenti. Ma nessuno di loro le aveva denunciate. Colui che ferisce, violenta e riesce anche ad uccidere è solitamente un insospettabile. Accade sempre più spesso nella fascia tra i 18 e 29 anni così come sono in aumento, proprio grazie all’emersione del fenomeno, le donne che denunciano di aver subito una violenza. Otto donne su dieci dormono nello stesso letto del loro aguzzino e solo il 20% trova la forza per parlarne con qualcuno. Sono alcuni dei dati forniti dalla Casa delle Donne che si celano dietro il velo della Giornata Internazionale della violenza contro le donne che ha vissuto a Pietrasanta una tappa importante per squarciare il velo della paura e dell’omertà. Parlare e denunciare salva la vita e può evitare ai figli di crescere senza una mamma. E’ la conseguenza mostruosa della violenza. Le iniziative promosse dall’amministrazione comunale di Pietrasanta di Alberto Stefano Giovannetti nel Chiostro di S. Agostino sono un “cazzotto allo stomaco”. E così, come anticipato alla vigilia dall’assessore al sociale, Elisa Bartoli e dal presidente della commissione pari opportunità, Sandra Da Prato, il mix di arte con la mostra degli abiti dello stupro, testimonianze, analisi di esperti, dimostrazioni e strumenti di difesa, raggiungono l’obiettivo. In platea, nella Sala delle Grasce, tanti studenti.
“La donna è vittima dell’ignoranza e di un retaggio prestorico, secondo cui, per certi uomini le donna è ancora il sesso debole rifiutando il ruolo sempre più incisivo ed importante che hanno in società. – ha spiegato la Bartoli – La nostra amministrazione, attraverso il suo ufficio sociale, è in campo ogni giorno per prevenire e contrastare le scintille del disastro. Mi fa piacere che oggi, qui, ci siano tanti giovani perché l’educazione al rispetto parte da loro”.
E’ la famiglia il luogo dove matura la differenza. Lo ha detto bene il Senatore, Massimo Mallegni nel suo intervento: “ci preoccupiamo sempre di come nostra figlia di veste quando esce ma non chiediamo mai ai nostri figli maschi come si vestono. Perché? La nostra responsabilità, di genitori, è educare i figli alla non diversità. A volte è colpa nostra…”.
Tanti gli eventi allestiti nel Chiostro per la giornata: dagli interventi di medici e specialisti come il medico responsabile del centro di coordinamento violenza di genere dell’Asl, Cristina Mugnetti, la psicologa, Barbara Vannini, l’ostetrica, Cristina Grandi e Bruna Monticelli della Cooperativa Compass passando per la Casa delle Donne e la dimostrazione di autodifesa con Mirco Ramacciotti fino al corso per difendersi con lo spray antiaggressione (al peperoncino). Un centinaio quelli messi in omaggio dall’amministrazione comunale andati letteralmente a ruba. Potente, ed altrimenti non poteva essere, le immagini della mostra “Come eri vestita?” accompagnate dalle struggenti letture di Giorgia Morese e portata a Pietrasanta, dopo un lungo pellegrinaggio partito dall’America, da Libere Sinergie e dal circuito Torano Notte e Giorno, il borgo di Carrara diventato il simbolo della lotta al femminicidio. La mostra è stata presentata da Emma Castè e racconta attraverso la testimonianza degli abiti le storie e la testimonianza delle donne che hanno subito violenze da mariti, amanti, fidanzati, sconosciuti. La mostra resterà aperta fino domenica 25 novembre alle ore 12.30 con ingresso libero.
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Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2024, 11:21