Descrizione
E’ stato per settant’anni l’anima del rapporto speciale tra Pietrasanta ed i migranti pietrasantini – in particolare originari di Solaio - che, nel primo dopo guerra, avevano scelto di cercare fortuna in Belgio nelle miniere e nelle cave. Pietrasanta piange il migrante Angiolo Lazzerini. “E’ un giorno triste per chi ha avuto il piacere di conoscerlo ed apprezzare le sue qualità umane. In lui era evidente e forte l’amore per la sua terra, per quelle radici che ha sempre tenuto salde e che hanno aiutato tanti pietrasantini, versiliesi, lucchesi, italiani, a non smarrirsi. A sentirsi sempre a casa nonostante la distanza che li separasse dal luogo dove sono nati e cresciuti. Nessuno di noi lo dimenticherà. Oggi Pietrasanta è in lutto.”: parla a nome della comunità di Pietrasanta il Sindaco, Alberto Stefano Giovannetti che parteciperà ai funerali in programma giovedì 10 gennaio nella cittadina belga.
Originario di Solaio, era migrato in Belgio nel 1946, a 18 anni insieme al fratello Giulio, nella città di Ecaussinnes dove si era costruito con lavoro, sacrificio e pazienza una vita, una bella famiglia e soprattutto una onorabilità e credibilità solida e riconosciuta che lo aveva portato ad ottenere anche la cittadinanza onoraria dalla città. E’ stato per centinaia di pietrasantini, e più in generale per i lucchesi emigrati, il ponte di collegamento con l’Italia e con le rispettive città natale. Un esempio da seguire per la sua capacità di integrarsi e guadagnarsi il rispetto della comunità che lo aveva accolto. Il nonno di figli e nipoti di intere famiglie di migranti. Nominato Presidente Benemerito della sezione versiliese dei Lucchesi nel Mondo, Lazzerini si era impegnato in prima persona per anni chiamando uno ad uno, cercando anche negli elenchi telefonici, i versiliesi che vivevano in Belgio. E’ stato il padre del gemellaggio con Pietrasanta ed è soprattutto grazie a lui, e all’allora Sindaco, Massimo Mallegni che aveva voluto e sancito ufficialmente il gemellaggio, se oggi il rapporto tra Pietrasanta ed Ecaussinnes si è consolidato a tal punto che le due città sono diventate quasi l’una una frazione dell’altra.
Il primo a raggiungere Ecaussinnes è Massimo Mallegni, oggi Senatore della Repubblica, che appena appresa la notizia è partito per il Belgio: “sapevo delle sue condizioni di salute. – racconta Mallegni – Avrei dovuto raggiungerlo, per una visita di cortesia, nelle prossime settimane. La sua scomparsa mi addolora: Angiolo era diventato prima di tutto un amico ed un punto di riferimento. Ci ha lasciato un pezzo della storia dei nostri rapporti con il Belgio e con i lucchesi nel mondo. Il motore di un’esperienza umana che ha accomunato tanti uomini, donne e famiglie della nostra terra che sono riusciti a fare bene e del bene nelle comunità che li hanno accolti all’inizio anche con una certa diffidenza. Non gli è stato regalato niente. I migranti italiani si sono guadagnati onore e rispetto sul campo con il duro lavoro e la serietà. Sono il simbolo di un’Italia sana e pulita. Pietrasanta – racconta ancora Mallegni - non perde solo un suo concittadino illustre ma perde prima di tutto un amico che ha contribuito in maniera disinteressata e libera a rafforzare i rapporti tra Italia e Belgio. Angiolo insieme a Giulio Lazzerini, ed il compianto sindaco Jean Dutrieux, hanno realizzato il sogno degli italiani che, dopo la seconda guerra mondiale, si erano trasferiti in Belgio per lavorare. Nonostante la sua età, e tutte le limitazioni che ne derivano, era sempre in prima fila. Non mancava a nessun appuntamento. Alla famiglia e agli amici mando il mio più profondo abbraccio”.
Angiolo aveva partecipato anche agli ultimi eventi legati ai gemellaggi: “Di lui conserverò sempre il ricordo del pietrasantino migrante che aveva cercato e trovato la fortuna con impegno, dedizione e passione. – spiega Francesca Bresciani, Assessore ai Gemellaggi – Per la mia generazione è stato un mito ed un bell’esempio. A nome dei comitato dei gemellaggi le più sincere condoglianze”.
Per Daniela Zalcetti, Presidente del Comitato Gemellaggi “se il gemellaggio con Ecaussinnes oggi è così saldo e duraturo è perché Angiolo, e tutti coloro che hanno lavorato insieme a lui a questo obiettivo, ci hanno creduto sin dall’inizio. Ho avuto l’onore di conoscerlo, condividere con lui momenti e giornate, racconti ed esperienze, che terrò stretti al cuore per sempre. Angiolo era una persona integerrima, un uomo di altri tempi che mi ha aiutato molto sin dal primo momento in cui l’allora sindaco Mallegni mi aveva conferito l’incarico di Presidente. Mi è sempre stato vicino. Era diventato come un parente stretto; ci sentivamo e d'estate ci vedevamo spesso. È stata una grande persona che ci ha insegnato molto soprattutto il rispetto verso la propria terra. Mi ha lasciato un grande dolore ma ancora più importante un grande insegnamento”.
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Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2024, 11:22