Descrizione
Un orto-scuola al posto di arbusti ed abbandono. Recuperato con finalità didattiche il terreno antistante la scuola Santini di Marina di Pietrasanta dove da qualche settimana è partito il progetto “Facciamo l’orto insieme” promosso dall’Istituto Tecnico Don Lazzeri Stagi. Al posto della vegetazione che aveva reso impenetrabile una porzione dell’area esterna del plesso ora c’è una serra scuola, filari di pomodori pronti a crescere, erbe mediche ed anche cinque ulivi.
Sostenuto dall’amministrazione di Alberto Stefano Giovannetti a seguire una delle lezioni all’aria aperta è arrivato l’assessore alla pubblica istruzione, Francesca Bresciani, tra i primi sostenitori del progetto coordinato dai docenti Pietro Conti, Enrico Bassano e Giovanni Buratti oltre al Dirigente dell’Istituto Comprensivo 2, Antonio De Bidda e al Presidente del Don Lazzeri Stagi, Andrea Menchetti.
“Abbiamo recuperato uno spazio importante ridandogli una prospettiva. Il progetto mette in relazione gli studenti delle superiori, dell’indirizzo agrario e quello delle medie che hanno così la possibilità anche di avvicinarsi ad un percorso didattico alternativo e sicuramente interessante come quello legato all’agricoltura. A scuola si impara l’Abc dell’agricoltura ma poi serve il lavoro vero. L’altro elemento – spiega la Bresciani – è quello collegato all’esperienza didattica con coltivazione diretta a terra, manualità e quindi lavoro, attività all’aria aperta e all’educazione alimentare. Queste iniziative devono fiorire sul territorio. Con l’agrario stiamo anche valutando il recupero di altri terreni inutilizzati che possono diventare veri e propri orti didattici diffusi”.
Nella piccola serra gli studenti hanno coltivato (e già anche raccolto) insalata, ravanelli, patate e presto anche i pomodori. “Questo percorso coinvolge le classi secondo e terze delle medie Santini e naturalmente del nostro biennio di agraria. E’ un modo interessante di proporre un orientamento attivo e di favorire l’integrazione attraverso la manualità di ragazzi con difficoltà. Questi sono i primi prodotti biologici coltivati dai ragazzi – ha spiegato Conti – che venduti all’interno del circuito scolastico. Quello che ricaviamo lo reinvestiamo nell’attività”.
Per De Bidda si tratta di un “percorso di continuità che ci ha permesso di avere un’attività interessante da proporre e far vedere ai ragazzi della scuola media avendo anche un punto di contatto con un indirizzo superiore”.
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Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2024, 11:40