Descrizione
Pietrasanta in controtendenza sul commercio fisso (+9,9%). E’ la città tra le province di Lucca, Massa Carrara e La Spezia (ed anche in Toscana) dove il commercio tradizionale è cresciuto in maniera più vigorosa tra il 2010 ed il 2018 davanti a Lucca città (+9%), Forte dei Marmi (+4,8%). Molto male Viareggio (-6%), Camaiore (-0,6%) e negli altri comuni (-2,7%). Paradossalmente, rispetto alle altre città di riferimento dove il commercio fisso va male, Pietrasanta è la città dove il commercio non fisso, gli ambulanti, crescono meno. Tiene il turismo (-0,7%, circa 3mila presenze) con 509 mila presenze ufficiali, quasi la metà straniere e 2 milioni complessive se teniamo conto anche delle seconde case. Pietrasanta registra flussi turistici a capoluoghi come Lucca e La Spezia in rapporto alla popolazione.
Crescono anche il numero di strutture ricettive (+9%) grazie al settore extralberghiero. Invariato, sostanzialmente, il numero di strutture presenti: i posti letto sono gli stessi di 8 anni fa. La Piccola Atene conserva ancora la leadership nazionale sull’artigianato artistico con 55 imprese (-17% imprese, - 10 addetti) in coabitazione con la capitale Roma (+ 8% imprese, - 3 addetti) e tallonata da Milano con 46 realtà (+5% imprese, - 4% addetti). Massa e Carrara insieme contano 63 imprese nel settore. A fotografare l’andamento dell’economia di Pietrasanta, ed indirettamente dei comuni della Versilia, è il rapporto economico relativo al 2018 (quindi fino al 31 dicembre 2018) elaborato dall’Istituto Studi e Ricerche della Camera di Commercio di Massa Carrara commissionato dal Comune di Pietrasanta. E’ la prima volta che viene statisticamente analizzata in maniera indipendente ed analitica la situazione economica di alcuni dei settori cardine dell’economia della costa e non solo come turismo, commercio ed artigianato artistico.
“Per il nostro istituto è importante capire perché certi territori come Pietrasanta e Lucca vanno bene rispetto ad altri – ha anticipato Vincenzo Tongiani, Presidente Isr – e quali sono le pratiche e gli aspetti positivi che possono essere replicati in quei territori che soffrono. I dati di Pietrasanta sono molto positivi e decisamente in controtendenza rispetto ad altre città anche molto più strutturate. Qui si è investito, da anni, sull’identità e sulla cultura: con la cultura si mangia. Genera indotto. Genera valore aggiunto. Genera turismo. Il commercio cresce, il turismo è stabile se teniamo conto che in Versilia è siamo attorno al + 0,1% e lo confrontiamo con realtà come Lucca (+0,5%) e Massa Carrara (-1,7%) mentre bisogna porre attenzione sul dato dell’artigianato artistico per capire se è strutturale o temporaneo”. Il rapporto è stato presentato in occasione di un incontro nella Sala Annunziata del Chiostro di S. Agostino alla presenza di amministratori locali, associazioni di categoria, imprenditori ed addetti ai lavori. Il rapporto è stato illustrato dal ricercatore Daniele Mocchi per conto di Isr.
“Il quadro che ne esce – analizza Alberto Stefano Giovannetti, Sindaco di Pietrasanta – è complessivamente molto positivo se confrontato nell’ambito della macro area. Il rapporto ci permette di cristallizzare la situazione, trovare eventualmente soluzioni e correggere la direzione per continuare a crescere avendo una visione del futuro coraggiosa e vincente. Una visione che si ha sempre contraddistinto e che ci permette oggi di essere ancora i primi. Questo ci piacerebbe diventasse un momento di riflessione e condivisione con tutti i comuni della costa perché non possiamo più continuare a pensare con la logica dei campanilismi. Servono strategie ed investimenti comprensoriali”. Per il Senatore, Massimo Mallegni, Assessore al Turismo, ai Beni e alle Attività Culturali “Pietrasanta è stata la prima a puntare sull’internazionalizzazione della sua offerta – ha detto – allargando quindi il suo perimetro di interesse. Siamo però una goccia in mare che non cambia colore e qualità se i territori limitrofi non crescono. L’unica chance che ha questa costa, partendo dall’Alta Lunigiana fino alla costa pisana è quella di unire le forze mantenendo, questo è importante, ciascuno la propria identità. E’ lavorare insieme perché Pietrasanta da sola non può fare la differenza. Non dobbiamo essere felici del fatto che attorno a noi ci sono realtà che soffrono e vanno male. Internazionalità, qualità, promozione e servizi: sono questi gli elementi di sfida”. Il commercio visto sia dal punto di vista della domanda che dell’offerta, ma anche, per la prima volta delle abitudini di consumo (campione 300 persone) è stato uno dei tre settori al centro della rapporto. Il commercio di Pietrasanta è fortemente parcellizzato con 381 esercizi commerciali e di somministrazione ogni 10mila residenti. E’ il più parcellizzato tra i principali centri commerciali della provincia di Lucca, dopo Forte dei Marmi con 11 attività in più del capoluogo e 110 della media toscana. Il 2% degli apuani, per esempio, viene apposta in Versilia per fare acquisti. 3 consumatori su 4 fanno acquisti nel comune di residenza. Il negozio del futuro dovrà essere sempre più multicanale, ibrido (offline e online) e puntare anche sull’e-commerce e sulla retailexperience. Facebook non è sufficiente.
“Le attività commerciali gestite da under 50 vanno meglio, crescono in fatturato ed hanno aspettative migliori. Sono quelle che dimostrano maggiore reattività e sensibilità nella sfida all’ecommerce. Uno su due aumenterebbe il gradimento e farebbe acquisti nei negozi se potesse accedere anche ad un’esperienza digitale come per esempio la vetrina interattiva, visori 3D o specchi digitali. – ha detto il ricercatore Mocchi – I fattori che spostano la domanda sono il rapporto qualità-prezzo, per uno su due, il Made in Italy ed i servizi. La logistica, intesa come i parcheggi, incide sulla scelta della città o del centro dove fare acquisti per appena il 6%”.
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Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2024, 11:43