Descrizione
“La memoria è l’unico antidoto contro la ricorrenza della storia. Bardine, e non solo Bardine che ricordiamo in questa giornata, sono ancora oggi ferite aperte nei parenti delle vittime che ringrazio per la preziosa presenza e testimonianza mentre per noi, che lo abbiamo letto sui libri di storia, capitoli bui della nostra conoscenza. Le parole, le frasi, si ripetono ogni anno. Esaltiamo il valore della memoria, denunciamo l’orrore della deriva umana, litighiamo per lo scalpo della libertà quando l’unico obiettivo necessario dovrebbe essere quello di essere uniti nel messaggio più importante: la pace. E’ il messaggio che dobbiamo insegnare ai nostri figli, ai giovani, perché toccherà a loro ricordare quando noi non ci saremo. Mi rivolgo a loro. Studiate, infirmatevi, toccate con mano questo altare. E tutti i patiboli degli eccedi”: è quando ha detto il consigliere comunale Irene Nardini in rappresentanza in occasione della commemorazione delle 53 vittime dell’eccidio di Bardine San Terenzo Monti. Le 53 vittime erano state rastrellate a Valdicastello, subito dopo la strage di S. Anna di Stazzema (12 agosto), e barbaramente freddate una settimana dopo a San Terenzo Monti in Lunigiana.
Alla cerimonia, alla cappella votiva al cimitero urbano di Pietrasanta, a fianco dei parenti delle vittime, c’erano i labari delle associazioni combattentistiche e d’arma e dell’associazione Martiri di S. Anna con il presidente Enrico Pieri che ha ricordato le “lunghe sofferenze e torture che le vittime hanno dovuto subire prima di essere uccisi”. La commemorazione è stata tenuta da Mons. Stefano d’Atri, preposto del Duomo di Pietrasanta.
Il Comune di Pietrasanta ha partecipato anche alla cerimonia solenne che si è tenuta a Bardine di San Terenzo, dove lo stesso giorno furono trucidati altri 107 civili, bambini, donne e anziani, fatti prigionieri in località Valla, a pochi passi dal borgo della Lunigiana.
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Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2024, 11:50