Descrizione
Visionaria ma con i piedi per terra, in cerca dei “Confini del futuro”. È la quarta edizione di Libropolis – Festival di Editoria e Giornalismo che torna a Pietrasanta da venerdì 9 a domenica 11 ottobre. Dibattiti, presentazioni di libri e approfondimenti sui grandi temi del presente e del passato, con alcuni dei più noti opinionisti della scena socio-politica e culturale italiana, sono la cifra della rassegna che, anche quest’anno, sarà ospitata nelle sale del Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta e, per la prima volta, anche nella straordinaria Chiesa di Sant’Agostino.
Organizzata dall’associazione Libropolis presieduta da Alessandro Mosti, in collaborazione con la rivista periodica online L’Intellettuale Dissidente e GOG Edizioni, con il patrocinio del Comune di Pietrasanta, il festival ha fra i suoi partner Poltrona Frau e Davide Groppi, che firmano l’allestimento delle sale e delle postazioni dei dibattiti, e l’operatore Devitalia Telecomunicazioni, che cura lo streaming e la connessione.
Fra gli ospiti con i quali il pubblico di Libropolis potrà immaginare quali saranno le dinamiche e le caratteristiche del prossimo decennio, sul filo della retrospettiva, degli errori e delle lezioni degli anni Venti del Novecento, ci saranno il sociologo Luca Ricolfi, gli storici Franco Cardini e Giordano Bruno Guerri, l’allenatore Julio Velasco, i giornalisti Camillo Langone, Sandro Piccinini, Gian Marco Chiocci, Giancarlo Dotto, Patricia Thomas, Luca Giannelli, Davide Brullo, Gianluca Mazzini e Francesco De Core, gli scrittori Stenio Solinas, Giampiero Mughini, Alfio Squillaci e Filippo La Porta, il filosofo Paolo Ercolani, il cantante Giovanni Lindo Ferretti, i saggisti Raffaele Alberto Ventura, Lorenzo Castellani, Cinzia Sciuto e Alessandro Aresu, gli economisti Thomas Fazi e Gabriele Guzzi, i professori universitari Andrea Zhok e Carlo Galli, il fotoreporter Gabriele Micalizzi, la poetessa Silvia Bre, e molti altri, una cinquantina in tutto. In questa nuova edizione, molte, urgenti e anche provocatorie sono le domande che Libropolis porrà ai suoi ospiti per accendere le riflessioni del pubblico e arricchire le opinioni. Temi e questioni tutti quasi completamente assenti nel dibattito politico e culturale italiano, ma dirompenti sulla vita di tutti noi. In vista delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, si farà il punto sulle contraddizioni di questa nazione con l’obiettivo di comprenderla lasciando da parte i nostri pregiudizi di europei (con Luca Giannelli e Patricia Thomas).
Occhi puntati, inoltre, sulla sfida della Cina all’egemonia americana per il controllo del Pacifico (con Federico Giuliani e Francesco Manta), e sulla guerra giuridica e tecnologica in corso fra le due super-potenze del capitalismo politico (con Alessandro Aresu). Non si può fare a meno di parlare di sovranismo e multiculturalismo: due ‘culture’ che oggi uniscono, dividono e portano nuove domande. Lo Stato nazione ha ancora una sua legittimità? In che modo può sopravvivere dentro i processi delle decisioni globali? (con Carlo Galli e Andrea Zhok); sul fronte opposto, nell’epoca dei grandi flussi migratori, le società occidentali come affrontano la questione? Assimilazionismo, integrazione o comunitarismo: quale approccio? (con Cinzia Sciuto e Alessandro Bedini). E, proprio ora che l’epidemia globale ha sovvertito le geometrie delle democrazie occidentali, Libropolis chiede ai suoi ospiti specialisti sul tema di élites e tecnocrazia: in che modo le istanze dei popoli potranno riorganizzarsi in nome del recupero della sovranità e in vista di un allentamento dei vincoli internazionali? (con Raffaele Alberto Ventura e Lorenzo Castellani); come si riproducono le élites economiche e come avviene il processo di selezione della classe dirigente? (con Thomas Fazi e Gabriele Guzzi).
Fra le nuove armi delle superpotenze globali lo sport è oggi uno strumento di soft power, e lo è in particolare per i Paesi emergenti: dai mondiali di calcio in Qatar nel 2022 fino all’apporto culturale che i professionisti europei offrono alle squadre e alle nazionali sportive nei Paesi di frontiera: così si sgretola il secolo eurocentrico (con Gianluca Mazzini e Julio Velasco). In tutto questo, il calcio, ha un futuro? Il gioco dei giochi è cambiato con l’irruzione del mercato e della tecnologia, e insieme a lui i suoi tifosi e la sua narrazione. Telecronache aumentate, guerra dei diritti televisivi, VAR, procuratori autocrati, omologazione tecnico-tattica delle nazionali, presidenti cosmopoliti, gossip fuori luogo. La fine del calcio così come lo abbiamo conosciuto, coincide con la fine della sua ingenuità? (con Giancarlo Dotto, Francesco De Core e Sandro Piccinini). Fedele al tema della quarta edizione, “I confini del futuro”, Libropolis si interroga sul futuro della democrazia o sulla democrazia del futuro: nel mondo delle nuove tecnologie e del ‘capitalismo della sorveglianza’, in che modo si può riportare l’individuo al centro della democrazia rappresentativa? (con Luca Ricolfi e Paolo Ercolani). E in questo panorama, come si collocano libertà di opinione e di stampa? Dal caso Assange alle restrizioni sui social network affidate a un algoritmo: il dibattito si focalizza sulle nuove forme di censura nell’epoca delle task force (con Franco Cardini, Manlio Dinucci, Germana Leoni e Diego Siragusa). Futuro è anche criogenesi, clonazione, robotica umanoide, bunker contro l’apocalisse. Uomini, macchine e dèi: quali ricadute scientifiche ed etiche sulla nostra società? (con Silio Bozzi e Alberto Giuliani). E in tutto questo, l’uomo religioso, ha un futuro? Abbiamo assistito a crisi e rinascite delle fedi tradizionali, alla religiosità fai-da-te, un versante da esplorare per comprendere questa nostra nuova epoca (con Aldo Natale Terin e Horia Corneliu Cicortas). Sguardo al futuro per non dimenticare il passato, da quello più recente scandito dagli anniversari della strage di Bologna e della rivolta di Reggio Calabria, a quello più lontano, dall’Urss alla Grande Guerra fino ad Alessandro Magno. Si parlerà delle verità negate della strage di Bologna (con Riccardo Pelliccetti, Valerio Cutonili e Gianmarco Chiocci), di Italia meridionale e di rivolte, partendo da Reggio Calabria fino alla tragedia dell’Ilva di Taranto (con Angelo Mellone e Alessandro Amorese).
E, andando ancora a ritroso, si procede verso i miti e contromiti dell’Urss nella seconda guerra mondiale, per sfatare i più consolidati stereotipi (con Sandro Teti e Berto Corbellini Andreotti), si riparte dalla Grande Guerra che ha rappresentato l’apocalisse della modernità (con Giordano Bruno Guerri), e ci si interroga sul nuovo mondo e sui nuovi mostri che assumono le sembianze di ricette economiche disastrose, nefaste politiche ambientali, distruzione di ogni forma di memoria collettiva (con Franco Cardini). Quello delle Vite è un altro filone che segna la cifra di Libropolis. Quattro uomini e le loro vite saranno al centro di tre incontri: Stenio Solinas e Giampiero Mughini racconteranno le vite parallele di due irregolari e la loro stagione di attivisti intellettuali e militanti a destra e a sinistra. Una famiglia, una comunità, una terra, una lingua, una religione, il rifugio che Giovanni Lindo Ferretti contrappone al presente moribondo nel suo ultimo libro che presenterà con Camillo Langone. E poi si torna a parlare di Carlo Coccioli, romanziere, cattolico, ebreo, buddhista, animista, omosessuale, esaltato dalla critica ma non in patria (con Alessandro Raveggi e Davide Brullo). E le donne? Di loro e del rapporto delle scrittrici con il ‘fantastico’ si parlerà (con Giuliana Misserville) per scoprire qualcosa di più sulla natura del genere umano. La letteratura, e questa volta la poesia è il soggetto per un’altra domanda di Libropolis. In un’epoca come la nostra, dove le rivoluzioni sono sotterranee e ci sono nuovi canali di comunicazione, dai social network alle serie tv, c’è ancora spazio per la poesia? (con Davide Brullo e Silvia Bre). E infine, una riflessione sulla letteratura del primo Novecento italiano con l’elogio del provincialismo letterario in Italia: abbiamo fatto a meno di grandi narratori e ci siamo dovuti accontentare di scrittori-giornalisti, per lo più provinciali e privi di qualsiasi vocazione internazionale. Nonostante questo, abbiamo dato vita a un processo innovativo e tutto italiano che ha fatto della nostra Letteratura nel Novecento una delle più significative letterature del mondo edificando la nostra identità nazionale (con Filippo La Porta e Alfio Squillaci).
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Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2024, 11:51