Strage Viareggio: sindaco Pietrasanta scrive al Presidente Mattarella, riforma giustizia necessaria per evitare nuove ingiustizie

Strage Viareggio: sindaco Pietrasanta scrive al Presidente Mattarella, riforma giustizia necessaria per evitare nuove ingiustizie

Data :

15 gennaio 2021

Municipium

Descrizione

“Spero che queste mie considerazioni portino ad una riflessione sul funzionamento della giustizia e che siano un'esortazione ad incentivarne il processo di riforma, affinché ai cittadini possa essere assicurata una giustizia più equa, presente e rapida”: si chiude con l’appello alla riforma della giustizia, necessaria e non più rimandabile, per evitare altre ingiustizie la lettera del Sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti al Capo dello Stato, Sergio Mattarella. La lettera è stata inviata per conoscenza anche al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Prefetto di Lucca.

Il primo cittadino di Pietrasanta aveva promesso, all’indomani della sentenza della Corte di Cassazione sulla strade di Viareggio, che avrebbe preso carta e penna ed avrebbe fatto sentire la voce ed il sentimento di un territorio deluso ed anche arrabbiato. Nella lettera Giovannetti non usa mezze parole.

“Le scrivo per sottoporle alcune mie riflessioni stimolate dalla recente sentenza della Corte di Cassazione che, di fatto, ha reso impuniti i responsabili della strage di Viareggio. Vorrei manifestare l'amarezza e lo sdegno di tutta la nostra comunità per le conseguenze della sentenza assunta dall'organo al vertice della magistratura italiana. Ancora una volta – scrive il sindaco della Piccola Atene - assistiamo all'impunità dei responsabili di una strage e rimaniamo attoniti a vedere il dolore dei parenti delle vittime, ai quali per la seconda volta sono stati uccisi i propri cari. Appare a mio avviso veramente preoccupante che la responsabilità della morte di 32 persone causata da colpa, aggravata, possa essere cancellata dal superamento del termine di prescrizione di sette anni e mezzo, a fronte di un processo che per la sua complessità e difficoltà tecniche e giuridiche ha impegnato i giudici di primo grado per quasi otto anni. Ci troviamo davvero più che imbarazzati davanti alle legittime aspettative non solo nei confronti delle vittime, ma della società intera ad avere una risposta che non sia la prescrizione per fatti così gravi. Siamo di fronte ad un disastro che poteva essere evitato se ci fossero stati più controlli e meno disattenzioni e, soprattutto, stragi così strazianti non possono essere liquidate senza colpevoli, perché uno Stato non deve permettere che si lascino impunite responsabilità e negligenze mortali all'interno di un servizio pubblico”.

La lettera si conclude con l’appello: “Spero che queste mie considerazioni portino ad una riflessione sul funzionamento della giustizia e che siano un'esortazione ad incentivarne il processo di riforma, affinché ai cittadini possa essere assicurata una giustizia più equa, presente e rapida”.

Foto web.

Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2024, 11:53

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