Descrizione
“Non è stata una pulizia etnica bensì ideologica. Una resa dei conti dei vincitori sui vinti. La guerra era finita…”: così il vice sindaco del Comune di Pietrasanta, Elisa Bartoli ha ricordato le vittime delle foibe in occasione della Giornata del Ricordo istituito per conservare e rinnovare la memoria delle vittime delle Foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopo guerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
La cerimonia che si è tenuta in largo Martiri delle Foibe, in via Tonfano, al cospetto del monumento intitolato “L'unione per la vita”, realizzato nel 2004 dall'artista argentina Flavia Robalo con marmo bianco di Carrara, diventato il simbolo della Giornata del Ricordo. Presenti le autorità civili e militari e le associazioni combattentistiche e d’arma. La cerimonia, coordinata dal colonnello Mariano Marchetti, è stata officiata da Don Edoardo Butta.
Sotto la pioggia insistente l’amministrazione comunale ha ribadito il dovere della “testimonianza. – ha detto la Bartoli – Non esistono morti di serie A e serie B. Gli assassini restano sempre assassini. Le vittime delle foibe sono state ammazzate quando la guerra era già finita. Ancora oggi, purtroppo, nonostante la storia sia qui a ricordarci errori e orrori, in molti paesi è in atto un tentativo di sterminio delle minoranze. La complicità è nel girarsi in silenzio dall’altra parte esattamente come è accaduto per le vittime delle foibe. La diversità – ha concluso - è un diritto di nascita”.
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Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2024, 11:54