Descrizione
Ø mila euro per la messa in sicurezza, nuove bonifiche e indagini e recupero a fini museali delle ex complesso minerario Edem a Valdicastello. La storica rimozione di circa 2.700 metri quadrati di amianto presente sulle coperture dei fabbricati dell’ex sito minerario a Rezzaio è solo una parte dell’articolato progetto di recupero e rilancio che l’amministrazione comunale di Alberto Stefano Giovannetti ha per la frazione che ha dato i primi natali al Premio Nobel Giosuè Carducci.
L’obiettivo è arrivare gradualmente a valorizzare il sito trasformando quello che è oggi una ex miniera in un parco geominerario collegato con percorsi naturalistici e storici da Casa Carducci fino al museo di Sant'Anna di Stazzema.
“Abbiamo stanziato, per il 2021, nuove ed importanti risorse per dare continuità al progetto di messa in sicurezza dei siti che prevedono a fianco di ulteriori azioni di carattere ambientale, e quindi bonifiche ed indagini, anche azioni di carattere strutturale come la demolizione di strutture pericolanti propedeutici agli interventi di riqualificazione complessiva dell’area e il completamento degli interventi negli stabili dell’ex officina meccanica, magazzino ed alloggio del guardiano alle porte delle miniere. – spiega il vice sindaco ed assessore all’ambiente, Elisa Bartoli – E’ un lavoro molto complesso che ha richiesto programmazione e metodo di sviluppo che ci permetterà di porre le basi per una nuova prospettiva per la frazione. Quello che è oggi un elemento considerato negativo, potrà diventare un elemento di richiamo turistico, paesaggistico, ambientale e culturale”.
Sono due le linee di intervento programmate dall’amministrazione comunale. La prima (Sito LU281) riguarda il Torrente Baccatoio. Nel corso del 2019-2020 sono stati effettuati gli approfondimenti geologici per le aree di “Pianello”, “Monte Arsiccio” e “Basse di Monte Arsiccio” connessi con la necessità di individuare ulteriori interventi di messa in sicurezza ambientale finalizzati alla riduzione ed eliminazione degli afflussi delle acque all'interno delle gallerie dei vari sistemi minerari. Si tratta di attività propedeutiche alla futura progettazione di dettaglio degli interventi. La documentazione è ad oggi al vaglio della Regione per la valutazione degli interventi proposti prima di procedere con la progettazione di dettaglio. Ad integrazione del quadro del quadro conoscitivo ambientale e ad implementazione dell'analisi di rischio sito-specifica, sarà effettuato, a breve, da parte di Arpat, il monitoraggio ambientale della qualità dell'aria presso Valdicastello. Già affidati i lavori per la rimozione della carpenteria metallica a sostegno della copertura in cemento-amianto (già rimossa) della discenderia (ex piano di scarico del materiale) in loc. La Culla.
L’altra linea (Sito LU1116) riguarda invece l’area di Rezzaio. Sono attualmente in corso le attività di campionamento. Completate le analisi, si procederà con l'elaborazione della specifica analisi di rischio per il sito LU1116. Le indagini ambientali hanno, come obiettivo, la conoscenza dello stato di contaminazione delle matrici ambientali indagate e sono necessarie ai fini delle successive fasi di progettazione degli interventi di bonifica/messa in sicurezza permanente delle aree del complesso minerario dismesso finalizzati alla salvaguardia e tutela sia dell'ambiente che della salute. Nell’anno appena iniziato è prevista la demolizione di elementi impiantistici obsoleti (parchi silos) che, per il pessimo stato di conservazione, precludono l'accesso e le lavorazioni in sicurezza nelle aree del complesso industriale dismesso. Gli interventi di demolizione si inseriscono inoltre nel contesto degli interventi di riqualificazione complessiva dell'area anche fini del recupero per progetti di archeologia industriale all'interno del futuro parco minerario.
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Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2024, 11:54