Ambiente: Cava Fornace, Regione Toscana nega la revisione dell’Aia

Amministrazione Giovannetti delusa valuta le vie legali.

Data :

22 marzo 2021

Municipium

Descrizione

La Regione Toscana nega la revisione dell’Aia per la discarica di Cava Fornace (ex Cava Viti). La risposta arriva dopo nove mesi dall’invio della richiesta da parte del Comune di Pietrasanta datata 18 giugno 2020 inviata all’indomani della classificazione, da parte di Asl, dell’impianto di Cava Fornace in industria insalubre di prima classe. Nella richiesta di revisione dell’Aia è stata inclusa la richiesta del parere Igenico-Sanitario. La Regione Toscana “non ha ritenuto di dover seguito alla richiesta, non rilevando elementi che potessero sostanziale una revisione dell’ufficio ex articolo 29 del decreto legislativo 152/2006”: si legge nella lettera inviata al sindaco, Alberto Stefano Giovannetti. Per l’amministrazione comunale si tratta di una “chiara posizione nei confronti del tema di Cava Fornace da parte del governo regionale. Non c’è alcuna intenzione di mettere in discussione il futuro della discarica ne tanto meno di rassicurare i cittadini sulla sua attività e sul suo impatto per salute ed ambiente”.

“Non è la risposta che ci aspettavamo dall’organismo regionale. Hanno liquidato la nostra richiesta, per altro ben documentata ed argomentata, con tre righe. E’ quanto vale questo territorio. – spiega l’assessore all’ambiente, Elisa Bartoli - E’ singolare che il diniego arrivi ad alcune settimane dopo la comunicazione con cui la Regione Toscana affermava in una lettera alla commissione di Cava Fornace di non aver ricevuto alcuna richiesta protocollata. Ma non ci arrendiamo qui. La nostra battaglia per la trasparenza, la sicurezza e la tutela della nostra terra andrà avanti. Non ci arrenderemo e continueremo questo percorso di trasparenza insieme ai Comitati. Abbiamo già dato mandato ai nostri uffici legali di valutare se ci sono gli estremi per una impugnazione. Crediamo – conclude la Bartoli – che le legittime aspettative di un territorio non possano essere liquidate in questo modo. E’ una terribile mancanza di rispetto alla luce delle inevitabili preoccupazioni per il presente che questo sito getta sul futuro di questo territorio”.

Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2024, 11:54

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