Descrizione
Riscoprire con creatività e passione l’arte antica del ricamare ma, sopratutto, cercare di avvicinare le nuove generazioni a questa preziosa tradizione: è l’obiettivo della mostra di ricamo “Ciò che nasce da un filo”, realizzata dal gruppo Pietrasanta Ricama e promossa dal Comune, in programma nella sala del San Leone da sabato 18 febbraio (inaugurazione alle 10,30) fino a domenica 26.
“Pietrasanta è terra delle mille arti – dichiara il primo cittadino e assessore alla cultura, Alberto Stefano Giovannetti – non solo le lavorazioni legate a marmo, bronzo, mosaico, intarsi, ceramiche e oreficeria ma anche il cucito, che esalta il carattere più familiare della nostra comunità. Ringrazio il gruppo Pietrasanta Ricama non solo per i magnifici lavori che ci propongono, ma anche per la passione e la volontà di mettere a disposizione di tutti segreti e tecniche del mestiere, facendone patrimonio comune”.
L’esposizione nasce da una quindicina di amiche che, periodicamente, si riuniscono per cercare di portare avanti l’arte del ricamo secondo tecniche italiane e straniere: “Siamo legate dall'amore per il cucito e il ricamo – afferma la fondatrice del gruppo, Luciana Sonnoli – la mostra espone alcuni manufatti eseguiti con tecniche differenti: il ricamo d’assia, d’origine tedesca; il pizzo ad ago, l’ Ars Canusina tipica della zona di Reggio Emilia, ideata da una psichiatra emiliana per curare i suoi pazienti; il punto antico, il ricamo Bandera e il punto Caterina de’Medici”.
Oltre ai lavori di Luciana Sonnoli, saranno in esposizione quelli realizzati da Renata Barberi, Maria Pia Battaglini, Anna Bocchio, Marzia Cinquini, Gabriella Gabrielli, Alessandra Garzella, Silvia Lorenzi, Anna Paltrinieri, Raffaella e Rosita Pellegrini, Rita Pozzi, Laura Prini e Linda Vivaldi.
La mostra sarà visitabile da lunedì a venerdì dalle 15,30 alle 18,30, il fine settimana anche la mattina, in orario 10,30-12,30: durante gli orari di apertura i visitatori, a titolo completamente gratuito, potranno ricevere i primi rudimenti di ricamo e anche sperimentare, con le organizzatrici, alcune delle tecniche utilizzate per le loro creazioni.
Ulteriori informazioni al numero 0584 795500 o su www.museodeibozzetti.it.
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Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2024, 12:06