Descrizione
“Erano sdraiati, sembrava che prendessero il sole”: così il professor Francesco Morabito ha ricordato le parole della madre che, il 12 agosto 1944, al Molino Rosso di Valdicastello, vide i corpi dei 14 uomini abbandonati cadaveri sulla sponda del torrente Baccatoio. Questa mattina (venerdì 11 agosto) l'amministrazione comunale, insieme all'associazione Martiri di Sant'Anna di Stazzema e all'Anpi di Pietrasanta, ha ricordato le vittime di quella barbara esecuzione compiuta dalle truppe nazifasciste, subito dopo il massacro nello stazzemese.
I consiglieri comunali Niccolò Alberti e Lora Santini hanno deposto una corona d'alloro ai piedi delle grandi lapidi che, lungo via Valdicastello, ricordano il tragico evento. Quindi gli interventi, aperti da Enio Mancini, uno dei superstiti dell'eccidio nazifascista di Sant'Anna, che ha voluto ricordare con quanta sofferenza ma anche speranza di giustizia fu accolto “il rinvenimento, dopo anni e anni di silenzio, dei 512 fascicoli di stragi celati nell'Armadio della Vergogna, che furono poi inviati alle Procure di competenze e che io stesso andai a visionare, anche se le indagini cominciarono solo dopo l’arrivo del procuratore De Paolis”.
“Dobbiamo essere noi – ha proseguito l'assessore Matteo Marcucci, alla cerimonia in rappresentanza dell'amministrazione – ad aiutare le nuove generazioni a non dimenticare queste pagine di storia, per quanto tremende e dolorose. Attraverso le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona quei momenti o li ha conosciuti, a sua volta, nei racconti dei propri familiari ma anche attraverso i piani di studio, a scuola e una frequentazione dei luoghi della memoria che non sia solo sporadica, legata al giorno della singola ricorrenza”.
Alla cerimonia hanno partecipato anche rappresentanti di forze dell'ordine, associazioni combattentistiche e componenti della società civile.
A cura di
Contenuti correlati
Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2024, 12:09