I ricordi del passato per un'unica richiesta di pace

I ricordi del passato per un'unica richiesta di pace

Data :

4 novembre 2023

Municipium

Descrizione

I conflitti del passato e del presente, la gratitudine verso le forze dell'ordine, la vicinanza alle comunità toscane duramente colpite dalla tempesta Ciaran: l'anniversario dell’Unità nazionale e la giornata delle Forze Armate, celebrato in piazza Statuto a Pietrasanta, ha raccolto tutti questi pensieri.

Dopo l'alzabandiera sulle note dell'inno di Mameli, la deposizione della corona d'alloro ai piedi del monumento ai caduti della Prima e Seconda guerra mondiale e la benedizione di Monsignor Stefano D'Atri, si sono succeduti gli interventi alla presenza di autorità civili e militari: “Il mio primo pensiero, in questa che è una giornata di festa per il nostro Paese – così il sindaco, Alberto Stefano Giovannetti – va ai cittadini e agli amministratori dei territori toscani devastati dall'ultima, violenta ondata di maltempo. E agli uomini e alle donne delle forze dell'ordine, che oggi celebriamo nel ricordo del giorno in cui terminò la Prima Guerra Mondiale e che, in queste ore, sono al fianco delle comunità di Prato, Firenze e Pistoia, per assisterle e proteggerle. Un ringraziamento all'intero comparto delle forze armate lo faccio poi a nome di Pietrasanta, per la collaborazione e la vicinanza mai mancate, in ogni occasione e per qualsiasi necessità, ordinaria o straordinaria, manifestate dalla nostra comunità, nell'auspicio che tutti i popoli gravati da sofferenze, portate da guerre o da calamità naturali, ritrovino al più presto la via della pace e della serenità”.

“Da due tragiche esperienze, la Prima e la Seconda Guerra Mondiale – ha proseguito Nicola Conti, vice presidente della Provincia di Lucca – è nata I'Europa unita, molto spesso criticata ma che ha concesso al nostro continente il più lungo periodo di pace elativa" che la storia abbia mai conosciuto. Voglio ricordare le parole che scrisse Don Primo Mazzolari, che si arruolò come volontario e sulla cui tomba, qualche anno fa, ha pregato anche Papa Francesco: “Quelli che ci lasciano la vita, quelli che cadono a migliaia sona sempre gli umili, gli anonimi, il popolo che non ha mai voluto le guerre, che non le ha mai capite, che desidera unicamente vivere libero e in pace... se vuoi la pace, dunque, prepara la pace”.

A chiudere gli interventi lo storico e ricercatore versiliese Ezio Marcucci: “Migliaia di giovani, da tutta Italia – ha ricordato – furono mandati in una guerra di trincea lunga, in luoghi quasi inaccessibili che costarono oltre 600 mila morti e quasi un milione di feriti, orrendamente mutilati. Un tributo di vite che, un tutta Europa, superò i 10 milioni. Ecco la ragione per cui siamo qui, oggi, a ricordare questo drammatico evento e lo facciamo davanti a un monumento solenne, simbolo di un popolo che, nonostante il dolore, ha voluto onorare i suoi eroi. Uomini e donne di tutti i tempi che hanno vissuto momenti drammatici lasciandoci un patrimonio che, ne sono certo, non verrà mai domenticato: viva l'Italia, viva le nostre valorose Forze Armate”.

Prima della cerimonia in piazza Statuto, l'amministrazione comunale aveva reso omaggio ai presidi monumentali della prima Guerra Mondiale dislocati su tutto il territorio: gli assessori Ermanno Sorbo, Matteo Marcucci e Tatiana Gliori hanno deposto un mazzo di fiori con le insegne tricolori a Strettoia, Vallecchia, Marina di Pietrasanta, Capriglia, Capezzano Monte, Valdicastello e, in città, alla chiesa di San Francesco e al sacrario delle Patrie battaglie, all'interno del cimitero urbano.

Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2024, 12:56

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