Descrizione
C’era l’abbraccio di una città intera, giovedì pomeriggio, all’interno del Duomo di Pietrasanta per l’ultimo saluto a Federico Nappi, il giovane operaio rimasto ucciso lunedì, nell’incidente in via della Rocca.
Ad officiare la funzione Don Roberto Canale che, nella sua omelia, ha pensato soprattutto a Ginevra, la figlia di Federico e Francesca che nascerà fra pochi mesi: “Le racconteremo che era un ragazzo soridente, pieno di sogni, sportivo e che amava gli animali e la terra. Le diremo che si era innamorato di Francesca, la sorella del suo migliore amico e che insieme a lei aveva deciso di intraprendere il viaggio della sua vita, con mille progetti. Le diremo che fu per lui il giorno più bello, quello in cui seppe che sarebbe diventato padre. Ma le racconteremo anche che, per i suoi funerali, tutta Pietrasanta si è fermata a salutarlo, come un’unica, grande famiglia e che fu uno dei giorni più tristi, perché in ciascuno di noi si è riaperta la ferita della precarietà della vita. Mentre le diremo tutto questo, lei ci guarderà con gli occhi di Federico e sarà proprio lei ad aiutarci a trovare la strada per sentirlo ancora vicino a noi”.
Dopo il rito delle esequie, hanno voluto lasciare un ricordo il parroco di Forte dei Marmi, poi Gian Lorenzo, il migliore amico di Federico Nappi e fratello di Francesca. Anche lei, stringendo al cuore una camicia dalla tenue fantasia hawaiana, si è avvicinata al microfono: “Eravamo un noi, tanto diversi per alcune cose, tanto simili per molte altre – ha detto, con la voce rotta più volte dalle lacrime – e fantasticavamo sul futuro, facendo progetti come se il tempo non avesse mai fine. Hai arricchito la mia vita ogni giorno, sarei rimasta per ore ad ascoltarti, seduta, quando mi parlavi delle piante con l’entusiasmo di chi è sempre pronto a imparare cose nuove. Tante volte ho pensato che quello che avevamo, di solito, si legge nei libri: io invece sono stata fortunata e ora, in questo momento di dolore straziante, l’unica speranza a cui riesco ad aggrapparmi è questa piccolina, Ginevra, che tanto desideravi. Ti prometto che mi prenderò cura di lei e che ogni giorno le racconterò di te, del suo papà”.
“Quello che è successo lunedì – così il sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti – ci ha ferito profondamente nell’anima. All’improvviso, ci siamo trovati orfani di un ragazzo gentile, pieno di vitalità, appassionato del suo lavoro. Un ragazzo che stava costruendo qui il suo futuro, familiare e professionale. Una delle tante e belle forze silenziose su cui la nostra comunità poggia le sue fondamenta. L’energia di Federico era contagiosa. Me ne sono accorto in questi giorni, quando ho visto e sentito tutta Pietrasanta riversare un affetto incontenibile verso i genitori, Domenico e Gessica, la sorella Olga, la compagna Francesca e i familiari di lei, Antonio, Marlène e il fratello Gian Lorenzo, che era anche il migliore amico di Federico. Tutti abbiamo fatto nostro un pezzetto di quel dolore, come se volessimo toglierlo dal cuore di chi, purtroppo, se lo porterà addosso per sempre. E per questo motivo abbiamo proclamato il lutto cittadino, oggi. Per dire ai familiari, agli amici, ai colleghi di Federico: “Non siete soli”. Non lo siete oggi e non lo sarete in futuro, aggiungo. Quel futuro che Francesca porta già con sé e che rappresenta la speranza e la gioia più grande di ogni comunità”.
Alle esequie, oltre agli amministratori e consiglieri comunali di Pietrasanta, al personale degli uffici e della polizia municipale, hanno partecipato anche rappresentanze istituzionali dei Comuni di Forte dei Marmi e Seravezza, della Pro Loco di Querceta, dell’associazione Coldiretti e alcuni operatori balneari di Marina. Dopo la benedizione, il feretro ha lasciato il Duomo avvolto da mazzi e corone di fiori, accolto in piazza da un applauso composto che, insieme al rombo di una moto, ha squarciato quel silenzio lungo e surreale, intriso di dolore.
Foto Emma Leonardi
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Ultimo aggiornamento: 4 dicembre 2024, 10:59