Descrizione
“Ho avuto un primo confronto telefonico con Ersu: ci incontreremo a breve, la ‘Stazione di Trasferenza’ in via delle Colmate va messa in sicurezza, oppure chiusa”: così il sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti, dopo l’incendio che nel tardo pomeriggio di ieri (domenica 28 luglio) è divampato nel piazzale retrostante all’ex inceneritore di Falascaia, nella zona del Pollino, area in gestione all’azienda incaricata della raccolta dei rifiuti per diversi Comuni dell’area apuo-versiliese.
Uno spazio che Ersu, con autorizzazione dell’ente municipale, ha destinato a stoccaggio provvisorio di ingombranti, ferro, legno e materiale organico, in attesa del successivo conferimento presso gli impianti di recupero ma che, già a luglio 2020, era stato interessato da un evento simile. “Mi unisco alle proteste sacrosante di chi vive al Pollino – prosegue Giovannetti – paghiamo all’azienda un servizio che, oltre all’efficacia, deve garantire sicurezza in ogni sua fase. Ho chiesto a Ersu un intervento tecnico a brevissimo termine, a prescindere dall’esito delle indagini che i Carabinieri stanno conducendo sull’accaduto: in mancanza di azioni sostanziali, procederemo a tutela della salute pubblica con gli strumenti che le normative ci mettono a disposizione”.
L’incendio è stato domato, nella tarda serata di domenica, grazie all’intervento dei vigili del fuoco giunti da Pietrasanta, Lucca, Viareggio e Massa Carrara; sul posto anche il personale di Ersu Spa, che ha dato supporto con mezzi meccanici alle operazioni di spegnimento del rogo, la Polizia municipale di Pietrasanta, i Carabinieri e l’assessore ad ambiente e protezione civile Tatiana Gliori, che ha seguito l’intero svolgimento delle operazioni.
Le fiamme non hanno interessato altri edifici o terreni; l’amministrazione, tramite l’ufficio di protezione civile, si è messa fin da subito in contatto con l’Azienda Usl Toscana Nord Ovest e l’agenzia regionale Arpat e proprio dal Dipartimento di prevenzione dell’ente sanitario, domenica sera, è stata trasmessa una forte raccomandazione a non consumare verdura e frutta a foglia larga raccolte nel raggio di 500 metri dalla zona interessata dall’incendio, in attesa dell’esito di campionamenti e analisi condotti da Arpat su piante e terreno.
Da una prima stima si parla di circa 160 metri cubi di materiale andato a fuoco, fra legname e rifiuti ingombranti di vario genere.
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Ultimo aggiornamento: 15 novembre 2024, 13:11