Descrizione
Stracci, guanti in lattice, cassette di plastica per frutta e verdura; e ancora, pagine strappate di vecchi quotidiani, pezzi di tubi in gomma, mozziconi di sigaretta e bottigliette accartocciate. Da questi rifiuti raccolti sull'arenile è nata “Arte[d]amare”, la mostra che ha aperto venerdì al San Leone e che è stata realizzata dai circa 200 allievi della Scuola del Mare “firmata” Nimbus Surfing Club, trasformando i materiali spiaggiati dalle onde in piccoli capolavori.
“Un messaggio ancora più forte e positivo – ha sottolineato il sindaco e assessore alla cultura, Alberto Stefano Giovannetti, all’inaugurazione insieme all’assessore allo sport Andrea Cosci, al presidente del Nimbus Fabrizio Rovai e al responsabile dell’Area Valorizzazione di Ersu, Emanuele Lazzeri – perché arriva dai bambini e dai ragazzi che, a differenza di tanti adulti, si mostrano sempre molto attenti e partecipi alle iniziative volte al rispetto dell’ambiente. Qui abbiamo un elemento in più, quello della creatività, che si presenta in tutta la sua universalità anche per raccontare una pratica pericolosa, quella dello smaltimento non corretto dei rifiuti”.
L’iniziativa ha preso forma durante i mesi estivi, evolvendosi in un vero dialogo intergenerazionale che ha avuto come linea portante il mare e come linguaggio comune quello dell’arte: bambini, adolescenti e adulti, infatti, si sono dedicati alle attività della Scuola del Mare sperimentando discipline sportive acquatiche ma anche imparando ad apprezzare l’ambiente marino e la sua realtà naturale.
La mostra, realizzata con il patrocinio del Comune e in collaborazione con Surfrider Foundation, conta una ventina di elaborati e un grande allestimento, con tanto di sabbia, nella parte superiore del San Leone; resterà in città fino a domenica 8 settembre, aperta tutti i giorni con ingresso libero dalle 18,30 alle 22,30.
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Ultimo aggiornamento: 15 novembre 2024, 13:12